Barilla ripercorre 140 anni di storia di un’azienda di famiglia italiana

Il vice presidente del gruppo, Paolo Barilla, parla dei obiettivi raggiunti dal 1877 ad oggi. E spinge sulla sostenibilità, tanto che “Buono per Te, Buono per il Pianeta” diventa un must per l’azienda di Parma

 

di Monica Di Pillo

 

Un’azienda di famiglia, italiana, specialmente nel suo essere radicata nella tradizione gastronomica del nostro Paese. Ambasciatrice del modello alimentare mediterraneo nel mondo e per questo fortemente internazionale. Pioniere nella comunicazione e innovativa per la capacità di anticipare le tendenze: con il marchio Mulino Bianco inventa la colazione all’italiana, oggi lancia la pasta bio e quella pronta in “3 minuti” e in futuro sarà la volta della pasta stampata in 3d. Ma soprattutto un’azienda dal business sostenibile, che al posto dell’ingresso in Borsa ha scelto una gestione economica ispirata ai valori. Barillavanta 28 sedi produttive: 14 in Italia e 14 all’estero, esporta in oltre 100 Paesi con un fatturato di 3,413 miliardi di euro nel 2016 e oltre 8 mila dipendenti.

PAOLO BARILLA, VICE PRESIDENTE DEL GRUPPO, COSA RAPPRESENTA QUESTO IMPORTANTE TRAGUARDO?

Avere una storia di 140 anni dà una grande motivazione per affrontare il futuro. Le generazioni di persone che hanno lavorato con dedizione per costruire la Barilla, lo hanno fatto mantenendo i valori che ancora oggi ci guidano: fare un prodotto di qualità ed avere rispetto per le comunità di persone che ci vivono intorno. Oggi abbiamo molte più informazioni e competenze per capire e migliorare il prodotto dalle origini della materia prima nel campo di coltivazione fino all’impatto sul benessere degli individui, inteso come piacere gastronomico ed effetto sulla salute. Siamo consapevoli che tutto può essere migliorato ed è questo che ci dà entusiasmo per continuare a lavorare con passione.

TUTTO INIZIA NEL 1877?

Tutto inizia a Parma, nel cuore della Food Valley, nel 1877. Pietro Barilla senior avvia un’attività di fornaio, in strada Vittorio Emanuele II a Parma, attualmente strada della Repubblica. Nel 1898 nel negozio entra un piccolo torchietto in legno per fabbricare la pasta e venderla nel negozio. Se ne facevano circa 50 chili al giorno. Nel 1910, apre in via Veneto il primo stabilimento industriale, dove si produce sia pane che pasta. Inizia il lavoro della seconda generazione della famiglia: le redini dell’azienda passano in mano a Riccardo e Gualtiero.

QUANDO LA PASTA BARILLA CONQUISTA L’ITALIA?

Prende le redini dell’azienda la terza generazione della famiglia. Mio padre Pietro Barilla, che si occupa soprattutto di marketing e promozione, e il fratello Gianni, attento allo sviluppo della fabbrica e dell’amministrazione. Il viaggio di mio padre in America, nel 1950, diventa lo spartiacque tra il passato e il futuro dell’azienda. Mio padre conosce da vicino le logiche della pubblicità, le tecniche del marketing, il packaging e la grande distribuzione organizzata. Il primo effetto di questo confronto con il nuovo è l’adozione della confezione di cartone per la pasta, fino a quel momento venduta sfusa o esportata in cassette di legno.

GLI ANNI DI “DOVE C’E’ BARILLA C’E’ CASA”?

Sono gli anni della collaborazione del gruppo con i più grandi registi del cinema mondiale: Federico Fellini, Nikita Michalkov, Giuseppe Tornatore, fresco di Premio Oscar per Nuovo Cinema Paradiso, reclutato, insieme a Ennio Morricone, per la campagna sulla “Famiglia del Mulino” dedicata al brand Mulino Bianco.

QUANTO È IMPORTANTE LA SOSTENIBILITA’?

In quest’ultimo quarto di secolo, con l’arrivo alla guida dell’azienda della quarta generazione, quella mia e dei miei fratelli, Guido e Luca, c’è una svolta. E le parole d’ordine diventano: internazionalizzazione e sostenibilità. Nel 2004 inauguriamo Academia Barilla, un progetto culturale dedicato alla conoscenza e promozione della gastronomia regionale italiana. Nel 2009 nasce la Fondazione Barilla Center For FoodandNutrition, centro di pensiero e di proposte, che ha l’obiettivo di analizzare con un approccio multidisciplinare i grandi temi legati all’alimentazione e alla nutrizione nel mondo. L’attenzione alla food safety e all’utilizzo sostenibile delle risorse del Pianeta apre una nuova pagina nella vita del gruppo. “Good for you, Good for the planet” è la bussola che guida oggi il nostro business. Promuoviamo stili di vita sani, un’alimentazione sostenibile, il miglioramento dei prodotti dal punto di vista nutrizionale e ambientale, la valorizzazione della diversità e sosteniamo l’agricoltura nazionale. Da 2016 abbiamo tolto l’olio di palma da tutti i prodotti da forno, sosteniamo gli agricoltori italiani con i nuovi contratti di coltivazione triennali, che prevedono l’acquisto di 900 mila tonnellate di grano duro entro il 2019. Nell’ultimo quinquennio abbiamo ridotto del 21% i consumi idrici e del 28% le emissioni di gas serra degli stabilimenti produttivi. Siamo oggi in prima linea sul fronte dell’educazione alimentare con il progetto Giocampus, che ha reso Parma un laboratorio della qualità e degli stili di vita, tanto da diventare il simbolo della lotta all’obesità.